Chieti-Hc Monteprandone 27-28
CHIETI: Baldassarre 5, Di Girolamo, Di Gregorio, Stanevicius 4, Giampietro 9, Lamberti, Mariotti, Colapietre 1, Savini A. 4, Savini M. 3, Viola, Zazzara, Santucci, Stella. All.: Mendero.
MONTEPRANDONE: La Brecciosa, Falà, Bisirri 2, Consorti 2, Salpietro 1, Di Sabatino 5, Sciamanna 9, Poletti M. 1, Paolucci 6, De Cugni 2, Gabrielli, Antoniozzi. All.: Romandini.
Arbitri: Simone e Monitillo.
NOTE: parziale primo tempo 12-12.
CHIETI – Sofferta, voluta, importante. La Troiani & Ciarrocchi sbanca Chieti, al culmine di una partita molto equilibrata e risolta solo a tempo scaduto grazie al tiro dai 7 metri guadagnato da Poletti M. e realizzato da Sciamanna. Che carattere i celesti. E’ servito per mettere le mani su 3 punti di platino: con quelli la squadra di Pierpaolo Romandini sale a quota 7, lasciando i teatini a 4. La classifica adesso ha connotati più rassicuranti e il secondo hurrà stagionale (curiosità: anche l’altro era arrivato in trasferta: a Parma) permette a Bisirri e compagni di preparare l’impegno casalingo di sabato 12, contro il fanalino di coda Ascoli, con un pizzico di tranquillità in più.
Romandini si presenta in Abruzzo senza Di Marcello e Poletti D., ma recupera in extremis Consorti. Chieti, che non vince da un mese, parte contratto. Gli ospiti, invece, cominciano concentrati, tanto che ci mettono poco a prendere il comando delle operazioni: al 9′ è 4-3 Handball, al 13′ il vantaggio si dilata (6-3). I locali però restano attaccati all’avversario e dopo 5 minuti fanno 8 pari. Equilibrio fino a inizio ripresa. Quando, dopo appena 120 secondi, Chieti per la prima volta mette la testa davanti (14-13).
E’ il momento più difficile per Monteprandone, che dapprima tiene botta, poi cede qualcosa (23-20). Gli abruzzesi si illudono, ma l’Hc ha la scorza dura: parzialone di 4-1 per il nuovo sorpasso, 24-23. Chieti resta lì, pareggia i conti al 29′ (27-27), ma poi si arrende a 4” dalla sirena sul rigore di Sciamanna, freddo, di più: glaciale, nel siglare il punto della vittoria. Coach Romandini è di poche parole: «I miei ragazzi? Straordinari».