Pescara-Hc Monteprandone 33-27
PESCARA: Aldamonte 4, Cozzi 3, Di Marco 2, Di Valerio 3, Falcone, Leonzi, Marcone, Pellegrini L. 1, Pieragostino 7, Stella 1, Rigante 12, Addari, Pellegrini D., Pellegrini S. All.: Mastrangelo.
MONTEPRANDONE: Sciamanna 7, Salpietro 4, Gabrielli, Poletti D., Di Sabatino 10, Falà, Paolucci 4, De Cugni 2, La Brecciosa, Consorti, Antoniozzi, Fanesi, D’Angelo, Nepa. All.: Romandini.
Arbitri: Mastromattei e Buonocore.
NOTA: parziale primo tempo 12-16.
PESCARA – “Adesso cambiano gli obiettivi. Pensiamo alla salvezza” commenta a fine partita coach Pierpaolo Romandini. Finisce male pure a Pescara. Ecco la quinta sconfitta stagionale (una sola vittoria) e questa brucia, perché inchioda l’Handball Club laggiù, ultima, seppure a braccetto con Ascoli e Ancona. “Le prossime due in casa (Chiaravalle e Ancona) sono fondamentali. Rialziamoci” ordina il coach celeste.
In Abruzzo Monteprandone butta un’occasione grossa così. Sempre avanti nel primo tempo, tiene anche per metà ripresa, poi crolla negli ultimi 10 minuti. Calo fisico e mentale. Pescara, finora sempre vincente in casa, ne approfitta.
L’inizio è ok, con l’Hc determinata a riscattare lo scivolone interno contro Cingoli. Di Sabatino è particolamente ispirato e così gli ospiti riescono a conservare almeno 2 punti di margine dall’avversario. Sul finire di primo tempo il +4 (12-16) che lascerebbe presagire un altro tipo di ripresa. E invece gli abruzzesi risalgono la china. Dài e dài è parità (22-22 al 17′ 58”). Monteprandone resiste ancora per qualche minuto, poi comincia a sbagliare in avanti, facendosi fregare in contropiede.
Devastante il parziale di 10-4 dei locali: finisce 33-27.